Alzati
signore impallidito
residuo passeggero dell’inconscio
viandante tra lattine abbandonate
venditore di odi
di mele sparse
di amuleti perversi
di letti sfasciati
di dita deformi
di oblii che sorpassano
i nodi del bianco cervello
che si è sciolto poco alla volta
rivolgendo lo sguardo verso la pietra
rimasta solitaria e intricata
per poter essere ancora una volta
da sempre abbandonata.
Sollevati
cavaliere delle perdite
pellegrino delle sorprese
riafferra quello che hai perduto
e lancialo dietro di te
al di sotto del cadavere frantumato
delle illusioni che ti hanno reso deforme.
Porta via quell’aria sconclusionata
quell’odore malfermo
sorreggiti ancora
alla tua passeggera sembianza
che ora sta per attenderti.
Alzati
Icaro delle parvenze
conduci vicino ai richiami
il tuo tragico volto
e lasciati trascorrere
dove ancora non sei passato
tra le scorciatoie del piano inabissato
sulle balaustre di rottami
più a fondo nelle vie solitarie
che ruotano dentro le immagini
che stanno per allontanarsi.
Riprendi il canale
di melma ammuffita
e lascia che le voci
si perdano nella noia della vittoria.
Alzati,
avvoltoio dell’essere
spacciatore di infamie
gloria delle tue angosce.
Alzati
copritore delle speranze
giullare dei sogni intorpiditi,
abbandona le inerzie
apri le lame
e sprofonda con fragore
sino all’ultimo passo.