Le ore si aprono soffuse
all’ombra del primo sguardo
e sirene vibranti
richiamano il nome del giorno.
Ritorni ripetuti e incalzanti
si muovono sconosciuti
senza sosta
nel labirinto dei fili slacciati.
L’immobile desiderio
della terra aspettata
si rivolge al tempo
e si confonde nell’aria aperta
tra venti cosparsi.
Ampie ombre di luoghi immobili
percorsi senza via
e piani di specchi
che cambiano i disegni
dell’immagine presente.
Gli spiriti scompaiono dalle case
e lasciano le loro tracce
come sollievi pesanti
nel corso continuo
verso la fine del ritorno.
La mano si muove libera
nella breve attesa del dopo.